Io e l’altro. Istruzioni per l’uso

Alzi la mano chi legge ancora i libretti d’istruzione. Pochi, vero? Io solitamente faccio così: quando ho un oggetto nuovo cerco di attivarlo e farlo funzionare per intuizione, poi non mi riesce e mi ritrovo a leggere le istruzioni e a seguirle pedissequamente. Quando le capisco.

Nei rapporti con gli altri, ahimè, il libretto di istruzioni non ci è stato dato. Nessuno ci ha fornito delle indicazioni per come muoversi nella vita, ognuno di noi ha avuto consigli, suggerimenti, ordini dai propri genitori, ma erano indicazioni vaghe, buona per ogni stagione e quindi in realtà per nessuna, non erano adattabili ad ogni situazione, e spesso erano piene di retorica e buon senso.

Quindi praticamente inutili.

Quest’anno, a Scandicci, all’interno dei corsi della Libera Università, realizzeremo un manuale che invece sia utile e consultabile in ogni situazione, un manuale privo di atteggiamenti giudicanti o moralizzanti, e ricco di empatia. Un manuale che nasce dall’esperienza di chi la vita l’ha vissuta a lungo, di chi è anni che è felicemente n relazione di coppia, di chi sa circondarsi di amici, di chi ha un ottimo rapporto con i colleghi, o di chi sa creare vera comunità con la propria famiglia.

Insomma, un manuale scritto da voi, da chi frequenterà il corso.

Il mio ruolo sarà quello di coordinare il lavoro, lanciare sassi (senza ritirare la mano), presentare stimoli e proposte, e guidando il processo della scrittura.

La scrittura collettiva sarà la modalità di lavorare insieme. La tradizione di tale esperienza ha antenati importanti: è stato per primo Don Milani a proporla ai suoi ragazzi. La bellezza di questo metodo consiste nel raggiungere insieme un convincimento comune, partendo magari da idee confuse, dalle sensazioni che ogni partecipante ha e magari non ha mai espresso a parole. Il pensiero da proporre si forma cammin facendo, discutendo, approfondendo, confrontandosi, aggiustando parole e concetti.

Utilizzare la scrittura collettiva per parlare del rapporto con gli altri è il modo di sperimentare in prima persona ciò di cui si vuole parlare, vuol dire mettersi in gioco in prima persona, vuol dire avere la voglia di fare comunità per condividere un progetto insieme. Quindi significa lasciare spazio alla creatività saper fare squadra, mettere il noi e il rispetto davanti all’io e all’individualismo.

Una sorta di self help collettivo che non ha solo lo scopo di crescere personalemtne ma far crescere anhe gli altri, sia chi partecipa alla scrittura, che chi usufruirà del testo successivamente.

Una sfida? Certo, e anche bella grossa, non possiamo sapere in anticipo come andrà a finire, quante pagine avrà il nostro manuale, se saremo capaci di mettersi dalla parte del lettore, di chi il libro lo leggerà per utilizzarlo nel momento più opportuno.

Chi mi conosce sa che le sfide sono il sale della mia vita, e questa volta sono fortunata, perché so che alcune delle partecipanti al corso hanno molto da dare per contribuire alla riuscita del progetto.

C’è ancora posto per altri.

Il corso si svolgerà a Scandicci, il martedì pomeriggio per dieci incontri partendo il 6 febbraio.

Chi ne volesse sapere di più può partecipare alla presentazione dei corsi il 10 Gennaio presso la Fabbrica dei Saperi in Piazza Matteotti a Scandicci alle ore 17, oppure consultare il sito di Scandicci Cultura http://educard.scandiccicultura.eu/registrazione-libera-universita/

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