L’arte della meraviglia

Ci sono tre eventi che accadono più o meno con cadenza fissa ma che ogni volta mi provocano forti emozioni.

Uno di questi è il tramonto quando il cielo è terso, quando ti sembra di poter tenere l’infinito nel cavo di una mano come recitava William Blake, perché l’orizzonte è così ampio e nessuna siepe tanta parte dell’ ultimo orizzonte il guardo esclude (per continuare con la poetica).

I colori rosa, azzurro, arancio, che si mischiano insieme e si fondono in una luminosità speciale che non ci sono parole per descriverla.

Un altro evento è l’olio nuovo che ogni Novembre in Toscana arriva sulle nostre tavole appena uscito dal frantoio. Non si sa come, ma quasi ogni fiorentino ha il suo “spacciatore” di fiducia che gli fornisce questa meraviglia appena spremuta.

Il verde intenso che riempie gli occhi, il profumo di oliva che sale nel naso, il pizzichino misto all’amarognolo che si sente in bocca, meglio se l’olio è versato su una fetta di pane arrostito condito con un po’ di sale e una strusciatina di aglio (la famosa fett’unta).

Accade tutti gli anni, e tutti gli anni per me è un miracolo, è attesa trepidante come forse l’attesa dei regali da piccina. Come sarà quest’anno? Da chi lo compro? Quanto ce ne sarà? E poi il gusto della pasta in bianco condita solo con l’olio, o il pinzimonio per apprezzare quel sapore, sempre nuovo anche se sempre lo stesso.

L’ultimo avviene qualche mese dopo, quando ci si comincia ad accorgere che le giornate si stanno allungando, e si percepisce che l’inverno piano piano si sta ritirando. Sono pochi minuti all’inizio ma intanto godiamo di più luce, e ogni giorno ne guadagniamo un po’ di più, un miracolo che si avvera ogni anno, sempre nello stesso momento, ma che mi lascia esterefatta, mi fa palpitare il cuore.

Forse perché percepisco in maniera netta il ciclo della vita, e riesco a goderne i particolari, nonostante le fatiche quotidiane, i tempi duri che viviamo tutti, le pene e i dolori.

La vita va avanti e noi possiamo arrabattarci per fermarla o dirigerla dove vogliamo, oppure possiamo assecondarla e assaporarne ogni aspetto con una meraviglia che riempie l’anima e la fa sentire più leggera.

La meraviglia è un’arte ed essere capaci di sperimentarla è una ricchezza, che ognuno di noi può sperimentare. Bastano l’intento e l’attenzione.

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