Il tempo del coraggio

Cosa impedisce a tante persone, e soprattutto a tante donne, di osare e buttarsi con tutte se stesse nella vita e nel lavoro? Di affrontare anche dei no a testa alta senza farsi sommergere dalla disperazione, ma anzi utilizzandoli come momento di verifica e di crescita?

Principalmente la paura di non farcela, il senso di inadeguatezza e la relativa vergogna. Quella parte dentro di noi che quasi quasi crede che abbiano ragione gli altri a non volerci, perché in fondo non siamo abbastanza.

Abbastanza brave, abbastanza in gamba, abbastanza istruite, abbastanza competenti….

Ma se questo non fosse vero? Se l’idea di non essere adeguate ci fosse stato inculcato da piccole ma non corrispondesse al nostro vero essere?

Al lato opposto della vergogna c’è l’autoefficacia, ovvero la consapevolezza di essere all’altezza delle situazioni e di aver la possibilità di  fare, sentire, esprimere,  dominare al meglio almeno alcuni aspetti della nostra vita.

Sono convinta tutti  abbiamo la possibilità di raggiungere la nostra eccellenza, se solo riusciamo ad abbandonare le nostre paure dettate da credenze o convinzioni che non ci appartengono realmente. Se solo riusciamo a riconoscere il continuum fra vergogna e autoefficacia, e scegliamo di porci dalla parte che vale di più.

Ognuno di noi ha degli aspetti di sé che possono permettergli di affrontare anche le situazioni più complesse, ma spesso non li conosce, non ne è a contatto, e lascia che il gioco della vita sia portato avanti dai soliti personaggi interiori, magari perdenti, ma ben conosciuti.

Cosa possiamo fare per cambiare questa situazione? Innanzitutto guardare in faccia la vergogna, levarle il potere che negli anni si è presa, osservare quali sono i meccanismi che la fanno attivare e verificare se sono reali o frutto della nostra mente.

Prendere atto di ciò che si agita dentro di noi, e acquisire la coscienza che non siamo solo gli aspetti che conosciamo, che siamo molto di più e che possiamo riuscire a tirare fuori il nostro meglio senza neanche troppa fatica o dolore.

E intraprendere il cammino verso l’autoefficacia, sperimentando le nostre parti più coraggiose, facendole osare, chiedendo loro di venire allo scoperto, alzando quello strato di povere sotto il quale le abbiamo tenute per anni. Giocarci insieme, abbandonare l’idea che a noi non è permesso, iniziare a pensare che quel  Chi ti credi di essere? tante volte sentito non ci appartiene, e che se decidiamo, possiamo ottenere il meglio possibile per la nostra vita.

A Giugno, presso lo Sportello Informadonna del Comune di Firenze, in Vicolo Santa Maria Maggiore, si terranno tre incontri gratuiti dedicati alle donne che vogliono ricominciare a mettersi in gioco e vogliono abbandonare il loro sabotatore interno.

Tre martedì (6-13-20 giugno) dalle 17 alle 19. Per informazioni e iscrizioni telefonare al numero 055 218310 oppure inviare una mail a infodonna@comune.fi.it

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